RACCOLTA di AFORISMI sull'ARTE
Non c’è via più sicura per evadere dal mondo che l’arte. Ma non c’è legame più sicuro con il mondo che l’arte.
In natura e nell’arte non esiste la linea, esiste solo l’effetto di luce”
Daniele Ranzoni 1850
La pittura è il mestiere più lungo e difficile: al pittore è necessaria l’erudizione come al compositore, ma gli è anche necessaria l’esecuzione come al violinista.
Eugene Delacroix
In pittura il vero è il grande maestro, ma a un certo punto bisogna calare il sipario.
Ernesto Quarti Marchiò
Il potere dell’arte pittorica è quello di farsi ammirare per la rassomiglianza con le cose che nessuno vede.
Francesco Coter
In generale il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’animo.
V. Kandinskij
L’arte non restituisce il visibile, rende invece visibile.
P. Klee
…ho passato parecchie ore al tavolino quando altri della mia età si divertiva. Ed era tanto grande in me questa passione e tanto l’arte mi sembrava cosa grande, sublime ed inarrivabile che l’avevo sempre considerata come una deità immensa a cui, a me povero mortale, non era purtroppo dato che di aspirare il soave profumo…
Mario Sironi 1903
Non dipingo un fiore ma l’idea di un fiore, l’idea di un volto, l’idea di un gesto. Evocare, suggerire, provocare. Inutile descrivere, raccontare…basta la Kodak.
Aldo Salvadori 16-06-1971
Si può sempre concludere con un certo scetticismo su tutte le costruzioni mentali dei filosofi, ma malgrado ciò quando penso all’uomo che prendendo e partendo da alcuni elementi primi o premesse che sono la sua luce interiore, la sua intuizione e su questi con un orgoglio che delira, con una legge ferrea che incute terrore, tenta di costruire un sistema, un mondo, qualunque sia l’esito di quest’opera fatalmente destinata ad essere fiaccata nel tempo, io ammiro, ammiro sempre e anche se tutto ciò porta l’uomo a rompersi il collo. Bisogna perdonare qualche sbaglio e qualche incertezza all’uomo che tenta di volare.
Da una lettera di Umberto Boccioni a Nino Barbantini, maggio 1911
Molte possono essere le ragioni per le quali un pittore figurativo passa alla pittura astratta. Per quanto mi riguarda posso dire che il mio cammino è stato molto lento (in quell’epoca non poteva essere altrimenti) in quanto ogni mia evoluzione ha sempre corrisposto ad una necessità d’espressione maturata nella conoscenza della vita contemporanea. Ho sempre rispettato, umilmente, l’iniziativa delle linee e delle forme, usando i mezzi più semplici per realizzarle
Mauro Reggiani 1960
La mia espressione pittorica per decenni si è attuata, oltre che attraverso la figura, essenzialmente con una pittura di paesaggio eseguita dal vero, “en plein air”, con la quale a diretto contatto con il palpitare della Natura ed esternando le mie interpretazioni di paesaggi montani, fluviali o lacustri, ho composto diari intimi fatti di parole non dette e non scritte che rimandano con una sottile vena di malinconia alle idealità perdute della esistenza; malinconia, ha scritto qualcuno, come affannosa ricerca di quel che si ama e si sente di aver perso prima ancora di averlo raggiunto.
Ezio Goggia
Opposte note critiche sulla pittura degli scapigliati milanesi
Avvicinandosi, ogni contorno sparisce e non si vedono che sgorbi: non c’è una linea che vada dritta, e il pennello adoperato a una sensibile distanza lascia sulla tela mille impronte strane e capricciose…
Filippo Filippi, 1872
Casualità frutto di una attenta calibrazione delle pennellate nel restituire i tocchi di luce ed ombra, le forme e i volumi, in una rispondenza perfetta tra tecnica e volontà dell’artista e la vista delle cose che lo interessano, nell’esprimere, per così dire, l’effetto che gli fanno…
Luigi Chirtani, 1878